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Pandolfini Maristella, Prosdocimi Aldo L. Alfabetari e insegnamento della scrittura in Etruria e nell'Italia antica

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Pandolfini Maristella, Prosdocimi Aldo L. Alfabetari e insegnamento della scrittura in Etruria e nell'Italia antica
Leo S. Olschki, 1990. — 369 p. — (Biblioteca di Studi Etruschi 20).
Al secondo congresso internazionale di Studi Etruschi (Firenze, giugno 1985 ) vi sono state due relazioni plenarie sulla scrittura in Etruria; nello stesso anno la Fondazione Faina di Orvieto proponeva gli 'Alfabeti nell'Italia antica' come tema di un intero convegno . Veniva sempre più emergendo quello che stava dietro la pratica della scrittura, e cioè il suo insegnamento e la sua trasmissione. In questa prospettiva venivano ad assumere particolare rilevanza i documenti dell'insegnamento, alfabetari e sillabari. In questo clima , auspice e promotore l'Istituto di Studi Etruschi e Italici, è maturato il disegno del presente volume, programmato all'insegna di un comune oggetto, angolato da prospettive diverse e complementari. Il risultato, come si vedrà, è il prodotto di questo sforzo interdisciplinare, anche se - e questo va segnalato fin d'ora - ciascuno degli autori conserva la sua individualità e autonomia. Si è creduto di non cercare una superficiale concordia su ogni punto e ad ogni costo, ma si sono mantenute le diversità, là ove ci sono, come positivo testimone della vitalità della ricerca.
Un tipo di diversità va qui segnalato, perché è diversità più apparente che reale e, comunque, è diversità dovuta alla prospettiva di considerare l'oggetto. Gli alfabetari sono stati di solito considerati come testimoni di insegnamento della scrittura e di quanto vi afferisce; ed è su questa linea - sia pure con tutti i distinguo della propria impostazione - che si pone Aldo Prosdocimi; ma gli alfabetari sono anche o essenzialmente una espressione culturale autonoma - legata alla scrittura ma indipendente dalla funzionalità propriamente scrittoria - ed è su questo lato - o anche su questo lato perché ovviamente non può essere trascurato il primo - che punta la trattazione di Maristella Pandolfini. Naturalmente la prospettiva culturale è presente anche nell' altra trattazione, anzi è una premessa implicita in una delle affermazioni di base: di massima nessun documento di insegnamento della scrittura ci è giunto come documento primario; di massima i documenti in questione ci sono pervenuti perché avevano una diversa funzionalità e questa è la precondizione di esserci giunti come documenti.
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